RFI:ANCORA UN OMICIDIO SUL LAVORO!
Ancora una volta ci troviamo a dover parlare di "morti sul lavoro" o di "morti bianche", ma a nostro parere la dizione esatta è "morti nere".
Un nostro collega di RFI è stato travolto da un treno a Sesto San Giovanni (MI). Ancora non si conoscono le cause, ma in questo momento ci uniamo al dolore dei familiari di questo e di tutti i colleghi che purtroppo hanno trovato la morte lavorando.
 Ancora una volta nessuno ne parla e nessuno fa nulla per cercare di  prevenire questa strage che si ripete ormai a cadenza settimanale sulle  nostre rotaie. Si ascoltano proclami e buone intenzioni da parte dei  nostri politici e delle nostre istituzioni, ma ormai da troppo tempo si  pensa solo al profitto: le aziende sono interessate solo agli aspetti  azionari, alle ricapitalizzazioni societarie o alle liberalizzazioni  selvagge (sempre, però, a costo dei contribuenti).
 Non si pensa più al lavoratore come persona, come bene, nella sua  dignità e nelle sue necessità. Ogni persona, ogni lavoratore è un bene  per la società che andrebbe difeso con ogni mezzo.
 Siamo consapevoli che non si riuscirà mai - almeno per ora - ad arrivare  ad una sicurezza totale del lavoratore, ma siamo altrettanto  consapevoli che ad oggi nulla si sta facendo in questa direzione, anzi  il processo in atto è nella direzione opposta con turni di lavoro e  pressioni tali da rendere facile l'errore a volte mortale.
 
							     
					 
							 
							 
							 
						 
				 
    
			 
						 
    
			
		
	
 
    
			