Rinnovo contratto metalmeccanici, USB: le proposte di Federmeccanica sono irricevibili

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Con il rinnovo contrattuale scritto e gestito da Federmeccanica, se come temiamo le notizie stampa fossero confermate, i lavoratori metalmeccanici troveranno una proposta indecente sotto l’albero di Natale:

Salario

Una proposta di incremento irrilevante per i salari fermi ormai da anni, che priva il CCNL della funzione di miglioramento del potere di acquisto dei lavoratori.

 

Aumenti salariali lordi mensili al 5 livello nel triennio 2021 -2023 

2021

2022

2023

PER UN MISERO TOTALE DI 65 € LORDI AL MESE AL 5° LIVELLO

(in 3 anni)

18 €

21 €

26 €

 

Flexible Benefits

Federmeccanica vuole aumentare i buoni spesa invece del salario vero.  I Flexible Benefits non hanno incidenza sulla paga oraria, le aziende non ci pagano le tasse, sono un affare per le compagnie e-commerce che rivendono con congrui margini di profitto.

 

Flexible Benefits

CCNL 2016 -2019

Confermato

CCNL 2021 -2023

2017

2018

2019

2020

2021

2022

2023

100 €

150 €

200 €

200 €

250 €

250 €

250 €

Indennità di vacanza contrattuale per il 2020

Che miseria metterà questa volta sul tavolo Federmeccanica?

Elemento Perequativo

Per le aziende che non fanno contrattazione aziendale, si passa da 450€ a 480 €, dal 2023, una miseria. Di questi 250 € spettano ai lavoratori percepiscono solo elementi contrattuali, mentre 250 € sono per chi non ha il PdR (Premio di Risultato), insomma un incentivo per le aziende a non fare contrattazione aziendale.

Inquadramento Professionale

Secondo la proposta di Federmeccanica il miglioramento sarebbe solo nella riduzione a 9 delle 10 categorie contrattuali, eliminando il 1° livello, il più basso, oggi praticamente inutilizzato. I livelli saranno rivisti in base al concetto di “responsabilità” (?). Viene da dire che il diavolo, anche in questo caso, si nasconde nei dettagli.

Previdenza e sanità complementare (Fondo Cometa e Meta Salute)

Alle critiche che i lavoratori rivolgono ai servizi “offerti” dalla sanità e dalla previdenza integrativa gestiti anche da Federmeccanica, Fim, Fiom e Uilm, aggiungiamo la posizione di USB che da sempre contesta la presenza della sanità e della previdenza privata nei contratti. La pandemia ha mostrato la necessità di una sanità pubblica forte e universalistica.Venendo alla previdenza complementare privata, questa è un accantonamento, a rischio capitale, ben lontano dal garantire il diritto alla pensione.

La proposta di Federmeccanica non può essere la base della trattativa per il rinnovo contrattuale, è una proposta irricevibile! 

Lo diciamo forte: la ricchezza sociale prodotta dai salari, da cui proviene la maggioranza del gettito fiscale nazionale, deve tornare ai salari sotto forma di un Welfare pubblico, solidale, efficiente e universale.

Vogliamo un contratto vero che porti salario reale, diritti e riduzione d’orario di lavoro a parità di salario.

USB Industria – Metalmeccanici

Roma 1°/12/2020