Roma, Atac: Da settembre niente stipendi?

Roma -

A un passo dal fallimento l’amministratore Delegato Diacetti scrive al Campidoglio: “mille i posti di lavoro a rischio”.

 

Un'azienda e una politica che hanno solo pensato “alla giornata”, dove vedere “girare le ruote” dei bus ha rappresentato il massimo della loro aspirazione ha oggi la sfacciataggine di presentare il conto alla cittadinanza e ai lavoratori.


Assunzioni clientelari gestite dai vari partiti, dalla stessa azienda e dalle organizzazioni sindacali come moneta di scambio alla loro complicità nelle scelte imprenditoriali;

faraonici premi e stipendi alla dirigenza e al management;

esternalizzazioni ed appalti con aumento dei costi e peggioramento della qualità del servizio;

sottoutilizzo ed abbandono di impianti di proprietà ATAC bruciando milioni di euro su affitti, completa assenza di una prospettiva di rilancio dell'azienda e di investimento su un credibile piano di mobilità sostenibile;

i beni comuni della cittadinanza sperperati in una miscela esplosiva di cattiva gestione, incapacità e clientelismo.


Queste pratiche non sono cosa astratta e sono accompagnate da specifici nomi e cognomi, precise responsabilità per le quali non si può pretendere, oggi, che un tale disastro sia a carico dei lavoratori e dei cittadini.


In una situazione di pressione sociale ormai pesantissima non si può pensare di affrontare i problemi a suon di licenziamenti e tagli; sono necessarie risposte reali ed immediate sulle problematiche del reddito, la casa, l’occupazione stabile, il rilancio dei servizi pubblici


Per questi motivi, il prossimo 10 luglio l’Unione Sindacale di Base chiama i lavoratori e le lavoratrici del Lazio a manifestare a Roma, sotto la sede della Giunta regionale, in via Rosa Raimondi Garibaldi dalle ore 10.00, per rappresentare una situazione ormai diventata insostenibile.



INVITIAMO I LAVORTORI E LE LAVORATRICI AUTOFERROTRANVIERI

A PARTECIPARE ALLA

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA

REGIONE LAZIO, 10 LUGLIO 2013 ORE 10,00

Per il reddito, la casa, l’occupazione stabile, il rilancio dei servizi pubblici