Sanità privata, la tarantella del rinnovo di un contratto nazionale già scaduto

Roma -


Sospese le trattative per il rinnovo. Riprese le trattative per il rinnovo.
Così da giorni per un contratto bloccato da 13 anni e che verrà rinnovato già scaduto nel 2018.
Un’“eccellenza” tutta italiana che vede i lavoratori e le lavoratrici spettatori senza diritto di parola... Da 13 anni non hanno un aumento salariale e se ce ne sarà uno, sarà comunque obsoleto rispetto al caro vita attuale. Insomma un rimpallo continuo: Cgil Cisl e Uil danno la colpa ad AIOP e la stessa sostiene di non aver mai voluto intralciare i lavori del rinnovo.

Ma il tema vero qual è? Lo abbiamo visto già con il rinnovo del ccnl delle cooperative sociali: se l’ente regionale non riconosce l’aumento salariale, il datore di lavoro può non pagarlo.

Gli enti pubblici non incrementano nell’appalto in essere o nel finanziamento già confermato l’aumento salariale e così cooperative e società che gestiscono il privato convenzionato della Sanità, evidentemente con il tacito assenso di Cgil Cisl e Uil, non erogano l’aumento retributivo.

È ormai sempre più palese che le associazioni datoriali hanno più potere dei sindacati grazie alla complicità dei confederali.
Il sistema della privatizzazione e del privato convenzionato  è ormai al collasso e più costoso del pubblico. Il privato decide in autonomia come agire e i lavoratori, usati per pseudo battaglie di rivendicazione, si ritrovano comunque a subire il peso della collusione dei sindacati confederali con il padrone.
Il sistema va rotto. É fondamentale ripubblicizzare e internalizzare tutto il sistema della sanità integrando quei lavoratori e lavoratrici che da anni svolgono servizi fondamentali sopperendo alle carenze del servizio pubblico.
Basta contratti frammentati che non tutelano lavoratori e lavoratrici
Basta appalti, basta privato convenzionato.

Unione Sindacale di Base – Lavoro privato