Sasha Colautti: "Lunedì sarò a Taranto per continuare a lottare"
“Lunedì mattina prenderò servizio presso la base di Taranto. Se Wartsila Italia con l'ignobile trasferimento ritorsivo a 1000km dalla mia famiglia pensava di indurmi al licenziamento si sbagliava di grosso.
La mia battaglia per i diritti sindacali ed il riconoscimento della rappresentanza le porto con me a Taranto.
Quanto mi sta succenendo, il mancato rispetto delle leggi e delle più banali regole sul diritto ad esercitare la rappresentanza sindacale in azienda dovrebbe aprire un ragionamento più ampio sulle aziende, in particolare le multinazionali, del nostro territorio.
Wartsila Italia, nella gestione della sua ultima ristrutturazione aziendale (con la dichiarazione dei 90 esuberi sulla ricerca e sviluppo) ha incassato 2,8Mln di euro dallo stato e 900mila euro dalla regione friuli venezia giulia.
Le istituzioni, dovrebbero interrogarsi a quali aziende vengono destinate le risorse pubbliche, se sono meritevoli, ed in particolare andrebbe compreso quale sia il ritorno concreto alla collettività ed il valore aggiunto dato dato al territorio a fronte di una moltitudine di risorse pubbliche investite. Lo stesso discorso riguarderebbe Arvedi o Flextronics.
Negli ultimi 3 anni Wartsila ha prodotto un bagno di sangue con centinaia di uscite attraverso continue ristrutturazioni aziendali che hanno colpito sia gli organici diretti ed in particolare le aziende in appalto. Dal nostro punto di vista questa dirigenza ha fallito e andrebbe mandata a casa attraverso una mobilitazione forte dei lavoratori.
Il mio trasferimento a Taranto, è prima di tutto il sintomo di questa inadeguatezza, delll'incapacità di questo gruppo dirigente a rapportarsi con un sindacato vero, che ha qualcosa da dire sui temi sindacali ed industriali, sul futuro dello stabilimento di Trieste e della nostra città”.