SI ESCLUDE USB DAL TAVOLO DELLE TRATTATIVE PER FARE ACCORDI SOTTO BANCO

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ATA ITALIA, FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL TRASPORTI, UGL TRASPORTO AEREO, MINISTERO DEL LAVORO ESCLUDONO USB DAL TAVOLO DELLE TRATTATIVE

Parlare di scorrettezze è un eufemismo. Qui si tratta di un vero e proprio intrigo per escludere USB da trattative alle quali ha il pieno diritto di partecipare.

Grave è anche la posizione del ministero del Lavoro che copre e avalla il tutto.

E’ il pensiero unico sindacal-politico che avanza, che esclude chi non fa parte della banda che gestisce il potere in Italia (il renziberlusconismo), chi sta veramente dalla parte dei lavoratori e lotta tenacemente per difendere i loro diritti.

Ma spieghiamo cosa è successo. Il 15 gennaio USB si presenta puntuale al ministero del Lavoro per continuare le trattative sulla riduzione del personale ATA, la società che in alcuni aeroporti si occupa della gestione dei servizi (bagagli, merci, etc) secondo la legge 223/91, procedura aperta dall’azienda il 20 novembre 2014. Qui USB, dopo una lunga anticamera, viene a scoprire che la trattativa tra ATA, Cgil, Cisl, Uil, Ugl c’è già stata, con un tavolo separato, il 19 dicembre 2014 nella sede dell’aziendale.

Che tra questi soggetti l’accordo è già stato raggiunto e si pretende che USB lo firmi senza aver partecipato alle trattative. Prendere o lasciare, dicono.

La firma di questo accordo, oltre a quello del 15 gennaio scorso, permette al ministero di concedere la cassa integrazione in deroga retrodatando l’intesa dal primo gennaio 2015, con un altro accordo tra ministero, ATA Italia, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti, Ugl Trasporto aereo, sempre il 15 gennaio 2015.

E qui va sottolineata la scorrettezza del ministero che avalla una procedura irregolare, un accordo monco di una sua parte sindacale: l’USB. Ma non c’è da stupirsi di niente: questo è l’andazzo oggi: di fronte ai lavoratori non ci sono solo le aziende che licenziano, ristrutturano, limitano diritti acquisiti, scavalcano procedure.

Al loro fianco, complici coscienti, hanno Cgil, Cisl, Uil, Ugl che coprono e garantiscono l’adesione passiva dei lavoratori ricattando e terrorizzando. Anche governo e ministeri danno il loro contributo: non più arbitri super partes ma sistematicamente, con leggi, comportamenti, dispositivi, sempre e solo dalla parte dei padroni.

Quella di USB e dei lavoratori più coscienti e attivi è una battaglia difficile ma non impossibile, una battaglia fatta di determinazione, organizzazione, fiducia. Tra Davide e Golia sappiamo tutti come è andata a finire.