SIAE: PRESSIONE SENZA TREGUA!

Nazionale -

Comunicato in allegato.

 

Chi, nel 2012, pensava che con la firma del CCNL si sarebbero esaurite le richieste di sacrificio ai lavoratori, purtroppo, oggi deve rivedere le proprie strategie perché la pressione da parte della attuale amministrazione SIAE prosegue senza tregua.


Quel CCNL, che ha derubricato a semplice informativa (prima era elemento di contrattazione) ogni azione di riorganizzazione aziendale compresa la chiusura degli uffici e la soppressione delle funzioni, che ha divelto un sistema automatico di progressione economica affidando quasi esclusivamente a valutazioni discrezionali non solo la progressione economica ma anche e soprattutto quella professionale, che tramite un impressionante numero di “..di norma” ha fatto diventare regola l’eccezione e viceversa, bene oggi quel CCNL non è più considerato sufficiente e per questo l’amministrazione, lo ha disdettato.


Preoccupa la presentazione di una proposta aziendale che, a prescindere dalla validità formale della disdetta, evidenzia chiaramente la volontà di incidere ulteriormente in peggio sulla vita lavorativa dei dipendenti.


Preoccupa la trasformazione dei “Presidi” in “Filiali” che, in linea con l’annunciata chiusura di ulteriori 5 punti periferici, prelude, a nostro avviso, ad un progetto di totale “Mandatarizzazione” della rete territoriale con conseguenze forti anche sui posti di lavoro.


Questo purtroppo la dice lunga sul clima in cui avrà luogo la prossima stagione negoziale per il rinnovo contrattuale, a meno che il Sindacato non voglia nuovamente convincere i lavoratori della necessità di ulteriori sacrifici, malgrado dal bilancio 2013 dell’Ente si evinca una riduzione del costo del personale di €7,2Mil. (da 97,2 a 90 Milioni di Euro) in un solo anno.


Questa O.S., si batte, a tutti i livelli, affinché la SIAE rimanga un Ente Pubblico e migliori la propria efficienza, ma non è cambiando il nome alle caselle degli organigrammi, né eliminando la flessibilità oraria e minacciando sanzioni disciplinari, né tantomeno chiudendo uffici di ruolo e trasferendo d’ufficio il personale che si potrà raggiungere questo obiettivo.


Si ragioni invece sul tempo necessario per portare a conclusione una pratica di sportello o di quanto i confini territoriali determinino la redditività di un ufficio di ruolo, prima di chiuderlo.


E’ ampiamente dimostrato che una politica di gestione del personale che crei incertezza e disaffezione nei dipendenti, il cui stato d’animo è determinante in qualsiasi azienda, specie se operante nel campo dei servizi, prima o poi si ritorce contro l’azienda stessa.


Per questo riteniamo necessario un radicale “cambiamento di verso” che ripristini la più ampia considerazione del fattore umano, affinché possa tornare nuovamente a crescere, nei dipendenti SIAE, il senso di appartenenza all’Ente e la motivazione professionale che in questi ultimi anni si sono progressivamente persi.


Su questo progetto chiediamo fiducia ai lavoratori e siamo pronti a confrontarci ed a collaborare con chiunque (OO.SS., Associazioni di Categoria, Dirigenza) voglia condividerlo.