Silvio o Mario la musica è sempre la stessa!

Nazionale -

Come era ampiamente prevedibile Monti ed il suo  governo dei banchieri stanno completando l’opera di distruzione sistematica delle tutele dei lavoratori e dello stato sociale portato avanti dai governi Berlusconi fin dal 2001. Il governo dei cialtroni, capeggiato dall’uomo più ricco ed inquisito d’Italia, contro cui ci siamo battuti tenacemente nel corso di questi anni, è stato alla fine preso a calci anche dai potentati economici e, finanziari e dalla stessa Confindustria che lo hanno scaricato, essendo diventato sempre più impresentabile all’estero come in Italia, nonostante i regali legislativi fatti ad evasori, corruttori, inquinatori, padroni.      
                                                                                                                                              
L’ultimo violento atto antioperaio è stato quell’art. 8 della manovra economica di agosto con cui si concede ai padroni la possibilità di non applicare i contratti nazionali di lavoro ed addirittura di non applicare le leggi dello stato, a cui aveva spianato la strada l’accordo del 28 giugno tra Cgil Cisl Uil e Confindustria. 
 
E’ un attacco a tutto campo, che vede nella Fiat ed in Marchionne la punta di lancia di un sistema, quello confindustriale, che punta a spremere ancora di più il malato sistema industriale italiano.



In mancanza di investimenti in ricerca e sviluppo, di politiche industriali che individuino i settori strategici per il Paese, di regole che inibiscano le delocalizzazioni o prevedano la nazionalizzazione delle aziende in crisi, come nel caso della Fiat, che è stata interamente costruita con i soldi dello Stato, si continua a cercare di fare cassa comprimendo i salari ed i diritti dei lavoratori,a cominciare dalle tutele universali che il CCNL voleva uguali per tutti i lavoratori.

Il nuovo verbo è “ce lo chiede l’Europa”ed è nascondendosi dietro questo alibi che si vogliono far passare gli ulteriori pesanti attacchi a quel che restava del sistema di regole e diritti che erano rimasti, ad iniziare dall’art. 18 che il governo Monti vuole colpire.

In un Paese in cui lavoratori e pensionati sono sempre più poveri ed i padroni sempre più ricchi assistiamo alla sceneggiata di chi aumenta le tasse ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati e si guarda bene dal fare una vera legge patrimoniale, una vera lotta all’evasione fiscale e contributiva, una vera tassazione delle rendite e transazioni finanziarie.



Insomma a noi il carovita accompagnato dall’aumento di tasse e tariffe e dal blocco dei contratti, per gli altri un po’di fumo gettato in faccia al popolo per non cambiare niente.    



Per dire basta a questi signori, per riaffermare il diritto costituzionale al lavoro ed ad una retribuzione adeguata, al diritto a curarsi ed ad avere una pensione dignitosa, per dire basta ad un’Europa a misura di padroni e banchieri.

 

IL 27 GENNAIO SCIOPERO GENERALEdell’ INTERA GIORNATA di TUTTE LE CATEGORIE.Manifestazione Nazionale a RomaOre 9.30 P.zza della Repubblica