Sistemi informativi altri 156 licenziamenti è ora di unire tutti lavoratori IBM!

Altri 156 lavoratori minacciati di licenziamento da IBM, questa volta tocca ai Sistemi informativi, la società nata venti anni fa per iniziativa di un gruppo di ex dirigenti e ora 100% IBM.

La multinazionale informatica continua il processo di espulsione dei lavoratori, incurante del loro destino e di quello delle loro famiglie. L’obiettivo è ristrutturare licenziando, per questa ragione l'azienda ha escluso qualsiasi ricorso agli ammortizzatori sociali, quali CIG e solidarietà.

La controllata IBM lamenta un calo degli ordini e delle commesse statali, l'aggressività del mercato, etc. etc. una teoria di cause, che contraddice il carattere strutturale richiamato dall’azienda nella lettera inviata alle organizzazioni sindacali.

Di fronte ad un calo degli ordinativi, di per se momentaneo, va ricercata una soluzione negoziale, che tuteli l’occupazione, salario e il patrimonio di conoscenze. Una soluzione di carattere transitorio che chiami  in causa le istituzioni che peraltro sono tra i maggiori committenti.

La ristrutturazione messa in campo da IBM, si basa sull’idea di mantenere al suo interno il core business e la parte direttiva dello sviluppo,  e mettere fuori dal proprio perimetro quanto più possibile.

E’ una ristrutturazione di dimensioni internazionali, che in Italia mira a espellere migliaia di dipendenti  con diritti acquisiti, con contratti a tempo indeterminato, per cedere il lavoro all'esterno magari in paesi con poche tasse e pochi diritti per i lavoratori.

IBM ha avviato questo drammatico taglio occupazionale con la complicità del Governo Renzi, che sbandiera la firma del progetto Watson a Milano, ma tace sui licenziamenti.

L'USB nazionale insieme alle sue RSU di IBM e Modis Italia esprime la sua solidarietà ai lavoratori e sostegno ai lavoratori dei Sistemi informativi.


Respingiamo con forza ogni decisione che abbia nelle premesse il licenziamento dei lavoratori.

Occorre una trattativa che tuteli occupazione, salario e  difenda il patrimonio industriale dell’informatica.

USB nazionale Lavoro privato