SKY, CE RIFÀI? Dopo tecnici e amministrativi, fuori anche i redattori che dissero no al ricatto: licenziamenti e trasferimenti per 6 giornaliste
Ma non era un mutamento VOLONTARIO di sede?
Eppure questo era scritto nella gentile 'proposta' che l'azienda di Murdoch, sempre più ricca, consegnò una a una nelle mani dei suoi dipendenti di Roma, invitati a gennaio 2017 a partire per Milano, stravolgendo vite e famiglie. Ma per chi tra loro, per ovvi motivi economici e/o familiari, non poteva neanche prenderla in considerazione questa migrazione 'volontaria', sarebbe scattato un ridicolo incentivo alle dimissioni, o il licenziamento in tronco: così è stato, infatti, per decine e decine di lavoratori defenestrati o auto-licenziati da Sky l'estate scorsa.
Non va dimenticato, invece, che a dire di sì in blocco, il minuto dopo aver ricevuto la proposta indecente, era stato oltre il 90% dei giornalisti dello Squalo, spaccando l'unica possibile resistenza dei lavoratori alla protervia dell'azienda e rimarcando, se ce ne fosse stato bisogno, il noto e totale egoismo della categoria.
L'accordo vergognoso votato ad aprile 2017 dalla maggioranza della redazione di Sky Tg24 ha infatti avallato, sapendolo bene, i licenziamenti dei colleghi non giornalisti, per anni al fianco degli stessi redattori, giorno e notte. Né più né meno di quelli annunciati in questi giorni nei confronti delle tre colleghe redattrici. Un accordo sottoscritto ancor più vergognosamente da FNSI e Stampa Romana, che oggi - lungi dal fare alcun mea culpa - ha pure la faccia tosta di scrivere di "aver contrastato" l'operato di Sky.
Il comitato dei lavoratori Sky in lotta, invece - supportato da USB e Cobas Sky Milano - l'operato dell'azienda l'ha contrastato dal primo giorno, con quel manipolo di giornalisti 'ribelli' che al fianco di tecnici e amministrativi non si sono mai piegati al ricatto dell'azienda, al suo comportamento antisindacale e alla palese violazione di ogni minimo diritto dei lavoratori, al grido di "SKY'NDOVAI": una lotta contro uno Squalo sempre più ingordo, che ha in mente la strage sociale anche per quest'estate (e chissà per quante altre).
Due giorni fa, dopo esser state cacciate dall'azienda e relegate OTTO MESI a casa, in pieno reparto confino - del tutto illegittimamente private del posto di lavoro e della loro professione - tre delle giornaliste che non accettarono il ricatto hanno ricevuto la lettera di Sky che ne richiede il LICENZIAMENTO all'ispettorato del lavoro: TRE DONNE - strano eh? - madri e poco più che cinquantenni, una di loro addirittura tutelata dalla legge 104. Per altre 3 redattrici “si parla” di imminente trasferimento unilaterale a Milano, ma ancora non c'è niente di certo.
Nel mentre, lungi dall'aver cessato le sue attività su Roma, Sky Tg24 ha appena inaugurato la sua nuova redazione - oltre 30 giornalisti - in piazza Montecitorio, proprio a due passi dalla sede di un governo che si riempie la bocca di "difesa dei lavoratori".
Ieri per impedire alla straricca Sky di aggirare la Legge e tagliare il lavoro sarebbe bastato un NO. Oggi basta ripeterlo: la Dignità non conosce resa!
Restiamo Umani.
LAVORATORI E LICENZIATI SKY IN LOTTA / USB MASS MEDIA / COBAS SKY MILANO