SKY LICENZIA DAVVERO, LO SQUALO E' SEMPRE PIU' INGORDO
Nel silenzio assordante di CGIL CISL UIL e UGL si compie l’ultimo atto di una guerra senza avversari.
Aperte le procedure di licenziamento collettivo nei confronti di 124 dipendenti del colosso mediatico
Con una lettera di 62 pagine inviata martedì 16 maggio alle Rsu di Roma e Milano, alle rappresentanze nazionali e territoriali di sindacati confederali, UGL e Confindustria e alle Regioni Lazio e Lombardia, si è avviata l’ultima fase del piano lacrime e sangue annunciato 4 mesi fa da Sky Italia. Era il 17 gennaio, infatti, quando l’intenzione di chiudere quasi totalmente la sede romana dell’azienda, compresa la redazione di Sky Tg24, venne resa nota ai lavoratori dalla voce sintetica dell’AD Zappia, in streaming, sul maxischermo di via Salaria.
Nessuna crisi, nemmeno simulata, come in tanti altri casi tristemente noti nel nostro Paese: Sky infatti vanta il 141% di utili del suo “semestre d’oro”, che a giorni alterni sbatte allegramente in faccia ai dipendenti, nella patinata intranet interna. Si tratta di un normale piano di “riefficientamento”, che prevede - per chi se lo può permettere - il trasferimento a Milano Santa Giulia, la sede hi-tech su cui gli uomini di Murdoch hanno scelto di concentrare gli investimenti. Per gli altri, poche storie, qualche spicciolo e a casa.
Il nome dell’operazione è “Poseidon”, scopiazzato da un management più anglofilo che anglofono, da una delle tante missioni militari con cui l’Italia fa danni qua e là in giro per il mondo. Come pure militarissimo è il nome del percorso di formazione - “war room” - seguito per lunghi mesi dagli apprendisti tagliatori di teste, scelti con cura in azienda per portare il piano a compimento.
In 443 tra tecnici, amministrativi e giornalisti hanno accettato il trasferimento, mentre altri 100 dipendenti hanno firmato dimissioni forzate: donne e uomini al massimo 50enni che si sono auto-licenziati, con la minaccia che se non l’avessero fatto entro aprile non avrebbero avuto nemmeno le 21 mensilità così generosamente offerte per togliere il disturbo. Mentre a Milano l'azienda continua ad assumere coi contratti a diritti contratti previsti dal jobs act, rivendicandolo apertamente. "Il 78% del progetto si è compiuto attraverso adesioni volontarie”, gioisce il management dello Squalo: ma la verità è che nelle firme saccheggiate da Sky non c’è alcuna volontarietà, solo il frutto di 4 mesi di pesanti minacce e ricatti da parte di un'azienda che ha intimidito e diviso i lavoratori, additando come esuberi quelli di cui vuole liberarsi, ben identificati già da 4 mesi anche tra le categorie 'protette', fuori da ogni criterio di legge. E minacciando chi aveva problemi a trasferirsi di diventare esubero a sua volta, senza che NESSUN vertice sindacale gli mettesse neanche mezzo bastone tra le ruote!
La prima a dare il cattivo esempio abdicando al suo ruolo è stata la FNSI, il sindacato unico - fino ad allora - dei giornalisti, che appoggiando la linea di Cdr e maggioranza della redazione di Sky Tg24, il 6 aprile ha firmato un suicidio sindacale mascherato da accordo, voltando le spalle agli altri dipendenti e rompendo così quell’unità che poteva rappresentare l’unica forza dei lavoratori. Rinunciando così in toto alle sue prerogative, a mettere in campo la Legge, la Costituzione, lo Statuto dei Lavoratori e il Contratto collettivo, pur di non opporsi neanche un attimo al piano scellerato di Sky: un’azienda che è arrivata perfino a censurare le parole del Papa, le uniche a disturbare il suo lavoro sporco, nel silenzio complice della stampa padrona.
Ma oggi la musica è cambiata: in questo squallido scenario c’è almeno una buona notizia, speriamo la prima di una lunga serie! Il comitato di lavoratori autoconvocati attivo a Sky dal 17 gennaio (Lavoratori Sky in Lotta) ha costituito infatti una rappresentanza sindacale aziendale, aderendo al nuovo sindacato di settore aperto a tutti i dipendenti del mondo dell'informazione: USB Lavoro Privato – Settore MassMedia. Dentro ci sono, fianco a fianco, gli impiegati, i tecnici televisivi e quei giornalisti che ripudiano il sindacato unico della stampa padrona che anche stavolta si è piegato ai voleri dell'azienda senza battere ciglio: sì, il monopolio è finito, per tutti i giornalisti e gli operatori del settore con la schiena dritta c’è finalmente un’alternativa, un sindacato vero!
No al ricatto e alle minacce che cancellano i diritti! - Non c'è volontarietà con la pistola puntata alla tempia! - Tutte le professionalità Sky sono fungibili! - Non un solo lavoratore licenziato in nome dei loro profitti! - La nostra Dignità non si vende! - Nessun accordo senza diritti!
Rappresentanza Sindacale Aziendale - RSA USB MassMedia Sky Italia - USB Lavoro Privato