Smurfit Kappa Anzio, giustizia per Marian ucciso a 22 anni dalla precarietà
Lunedì 25 febbraio i lavoratori della cartiera Smurfit Kappa di Anzio hanno scioperato in risposta all’omicidio sul lavoro di Marian Robert Neacsu, operaio di 22 anni, avvenuto sabato 23 febbraio durante una giornata di lavoro straordinario.
Marian Robert Neacsu, dipendente della Cooperativa Lazio Nord, era impegnato nello svuotamento di un cassone compattatore, quando ha perso l’equilibrio, ed è caduto a terra rimanendo ucciso. È caduto dal bordo del compattatore? Dal muletto ? Siamo ancora in attesa di conferme sulla dinamica, ma appare evidente che sono molti i punti sui quali occorre fare luce.
Lo chiediamo agli enti preposti, alla magistratura, all’ispettorato e allo stesso modo chiediamo ai media di non lasciar cadere nel silenzio l’omicidio di Marian, uno dei 1450 morti della guerra che sta facendo strage di lavoratori.
Lo sciopero immediatamente convocato a cavallo dei due turni, lunedì 25, ha visto una forte adesione dei lavoratori Smurfit Kappa che si sono riuniti in assemblea fuori dai cancelli.
Negli interventi e poi nei capannelli tanta consapevolezza, tanta rabbia ed emozione per una morte che si poteva evitare se Smurfit Kappa e Lazio Nord avessero sorvegliato la corretta esecuzione delle attività a partire dall’utilizzo dei mezzi coinvolti e dalle condizioni ambientali, non ultima tra queste il forte vento che condizionava l’attività.
I lavoratori della cooperativa Lazio Nord, cioè i colleghi di Marian, non hanno invece scioperato, o meglio non hanno potuto scioperare.
Sappiamo delle pressioni esercitate nei confronti dei lavoratori della Lazio Nord. Il diritto di sciopero o di assemblea in questi casi per i padroni non esiste. Non esiste per protestare contro l’omicidio di un proprio compagno di lavoro, non esiste per difendersi dai ritmi imposti dal capetto di turno, non esiste per difendersi da condizioni di lavoro insalubri e pericolose.
Ai lavoratori della Lazio Nord si aggiungono le decine di lavoratori somministrati, tutti impegnati in attività che Smurfit Kappa ha esternalizzato, rendendoli precari. È tempo che a questi lavoratori siano ridati pieni diritti.
Con lo sciopero e l’assemblea fuorid ai cancelli, i lavoratori Smurfit Kappa hanno parlato anche per chi oggi è precario o è sotto il giogo degli appalti al massimo ribasso. La battaglia sindacale dei lavoratori serve per riportare la democrazia insieme alla sicurezza e a condizioni di lavoro giuste.
Unitamente alle RSU e alle altre organizzazioni sindacali abbiamo chiesto un incontro urgente alla Smurfit Kappa e alla Lazio Nord. In quella riunione rappresenteremo le richieste dei lavoratori e ricorderemo che sicurezza, salute e diritti dei lavoratori non sono in vendita.
Vogliamo ambienti di lavoro salubri e sicuri
Basta con gli appalti al massimo ribasso
Basta precariato
USB Lavoro Privato Nazionale
USB Lavoro Privato Latina