SPENDING REVIEW: MIGLIAIA I POSTI DI LAVORO A RISCHIO NELLE SOCIETÀ IN HOUSE E PARTECIPATE PUBBLICHE. USB CHIAMA ALLA MOBILITAZIONE

Roma -

“La spending review riserva sempre nuove e pessime sorprese - dichiara Emidia Papi, dell’Esecutivo confederale USB  - non ultima l’obbligo di dismettere o vendere le tantissime società partecipate pubbliche e in house, che in questi anni hanno rappresentato un’alternativa alla privatizzazione selvaggia dei servizi pubblici”.

 

“L’art. 4 della spending review - precisa la dirigente USB - permette di fatto di regalare fette consistenti del mercato degli appalti pubblici alle società private di servizi, alle centrali della cooperazione e forse anche alle banche. Un pezzo di mondo del lavoro rischia di essere sconvolto da questa privatizzazione, sia in termini di perdita di occupazione che di diritti e tutele”.

 

“Come USB ci opporremo con forza e senza indugi -  annuncia Papi - mobilitando tutte le nostre strutture contro un provvedimento che colpirà sicuramente migliaia di lavoratori delle società e multiservizi di tantissimi Enti locali, come Regioni, Province e Comuni. Se queste verranno privatizzate le condizioni salariali e contrattuali peggioreranno. In ogni caso,  il 50% dei precari verrà licenziato. Inoltre – aggiunge la sindacalista - se verranno dismesse le società non vendute, migliaia di  lavoratori, molti dei quali già provenienti da precedenti dismissioni, da CIG, mobilità, e dai lavori socialmente utili, verranno messi per strada senza alternative”.

 

Conclude Papi: “I lavoratori non possono accettare di essere sacrificati sull’altare delle speculazioni di imprese e banche. Per questo la USB chiama alla mobilitazione immediata tutti i lavoratori coinvolti per garantire lavoro e diritti, spesso frutto di anni di lotte,  e dire no alla dismissione no alla vendita e sì alla difesa del pubblico e del lavoro”.