ST Agrate Brianza, USB presenta ricorso per condotta antisindacale

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Il 22 aprile USB Lavoro Privato ha depositato un ricorso contro Stmicroelectronics per condotta antisindacale a causa degli accordi del 25-03, 31-03 e del 10-04 in quanto i delegati RSU USB non sono stati convocati dalla Direzione aziendale (DA).

Rispetto agli accordi i delegati RSU USB hanno sostenuto che:

  • l’accordo del 25-03 non sia stato preceduto da alcuna convocazione formale ma solo da una telefonata in tardo pomeriggio nella quale si chiedeva - in 30 minuti - di sottoscrivere l’accordo; i delegati USB non hanno firmato in quanto la percentuale di presenza proposta del 66% è stata ritenuta troppo alta in un momento di massima diffusione del contagio il Lombardia.
  • l’accordo del 31-03 non sia stato preceduto da alcuna convocazione formale e i delegati USB lo hanno appreso via WhatsApp e Facebook su segnalazione dei lavoratori; in merito ai contenuti dell’accordo i delegati USB hanno sostenuto che la frase sulla “presenza effettiva almeno del 50%” continuasse a non garantire – in un mese nel quale i contagi sono stati ancora elevatissimi – la salute e la sicurezza dei lavoratori in quanto troppo elevata.
  • l’accordo del 10-04 non sia stato preceduto da alcuna convocazione formale e i delegati USB lo hanno appreso via WhatsApp e Facebook su segnalazione dei lavoratori; i delegati USB hanno inviato alla DA una proposta di sfasamento dell’orario di lavoro per i turnisti che prevedesse un arco temporale significativo ed utile alla sanificazione degli spazi comuni, con la riduzione dell’orario giornaliero a parità di retribuzione per non introdurre ulteriori fattori di stress per il personale: la DA non ha mai risposto alla proposta.
  • siano necessari permessi retribuiti pagati dalla DA per sostenere una significativa rimodulazione delle presenze.

Pertanto USB lavoro privato ha depositato un ricorso contro Stmicroelectronics per condotta antisindacale per la reiterata mancata convocazione dei delegati USB secondo quanto previsto dall’art. 28 l.300/1970, chiedendo la ridiscussione degli accordi in oggetto.

I delegati USB hanno ripetutamente scritto nei comunicati prodotti in seguito a quegli accordi – ed inviati via mail alla DA - che erano illegittimi in quanto secondo loro c’era un mancato rispetto della legge e degli accordi sindacali vigenti.

La DA e i delegati delle altre sigle che hanno sottoscritto gli accordi hanno continuato – secondo i delegati USB - a violare la legge, proseguendo ad escluderli dalla discussione.

Inoltre la DA – nel comunicato ai dipendenti del 28-04 ed a 2 giorni dalla sua scadenza – annuncia di sospendere l’applicazione degli accordi in oggetto in attesa del pronunciamento del Tribunale di Monza quando ancora non si è riunita la 1° udienza; in contraddizione rivendica però la legittimità di quanto fatto.

I delegati USB ritengono strumentale l’atteggiamento della DA teso a creare confusione tra i lavoratori prospettandogli un danno economico causato dai delegati USB, anziché da un suo comportamento in violazione della legge e degli accordi vigenti.

Il Dpcm del 26-04-2020 sulla cosiddetta “fase 2” prevede – visto il perdurare dell’emergenza - per le aziende in attività l’applicazione del “protocollo condiviso” del 14-03-20; i delegati USB propongono quindi alla DA un accordo sulla riduzione e la riorganizzazione dell’orario che preveda:

  • La presenza del 50% dei lavoratori della produzione
  • La copertura delle assenze con permessi retribuiti pagati dalla DA
  • La fruizione delle ferie residue al 31-12-19
  • Lo sfasamento dell’orario di lavoro per i turnisti con la riduzione dell’orario di lavoro secondo quanto descritto nella proposta inviata via mail l’8-04-20.
  • L’allargamento della fascia di flessibilità per il personale a giornata non in “lavoro da remoto” dalle 07:00 alle 11:00 con la conseguente rimodulazione della pausa mensa
  • La concessione di congedi parentali straordinari per agevolare le famiglie con figli nelle modalità previste dal dpcm del 17-03, per i mesi di maggio e di giugno
  • Il trattamento dei lavoratori sintomatici come se fossero dei positivi, con la quarantena cautelativa dei contatti ristretti individuati coinvolgendo il preposto ed i colleghi; il sintomatico rientrerà in azienda quando un test di laboratorio accerterà l’avvenuta guarigione.

Agrate Brianza, 30-4-20

Delegati RSU USB e USB Lavoro Privato

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