Teatro Regio, no all’accordo sugli esuberi!
Esclusa dai tavoli di contrattazione con il Commissario straordinario, USB ha ribadito ieri in assemblea dei lavoratori il proprio NO all’ipotesi di accordo sugli esuberi che, per ora, riguardano “solo” i tempi determinati (con anzianità pluriennale e decennale).
Lo facciamo non tanto giudicando il minuzioso risultato tecnico ottenuto dai firmatari sul lato del “paracadute” economico che verrebbe offerto ai lavoratori lasciati a casa, anche se ci sembra inappropriato rivendicare come risultato l’ottenimento della NASPI che, per legge, spetta in automatico a ogni lavoratore che perde involontariamente il lavoro. Costruire un “paracadute” (per accessoriato che possa essere) è per noi già stare dalla parte della sconfitta.
Il lato che più ci preoccupa è infatti la prospettiva che ci consegna un tale accordo. Firmare un percorso “condiviso” con un’amministrazione straordinaria che ha il solo compito di fare tagli principalmente sul costo del personale non ci pare di buon auspicio. Altri tagli verranno fatti e alcune lavorazioni verranno del tutto appaltate all’esterno. Cosa deve fare un sindacato, “condividere” tutto questo?
Il commissario straordinario Rosanna Purchia, arrivata a Torino per fare i tagli, finito il “lavoro” andrà via; e vuole farlo dopo che il “percorso” è stato “condiviso” coi sindacati. Noi non ci stiamo. Ci siamo già espressi sul problema che ci trovavamo di fronte nell’agosto scorso, quando non abbiamo firmato l’accordo sui rinnovi dei tempi determinati e poi sul lavoro a chiamata senza garanzie. Per noi bisognava lottare per ottenere, da allora, il rinnovo dei contratti fino a giugno 2021, ed oggi non ci sarebbe stato nessun esubero da “assimilare”.
La proposta di USB non è quella di “gestire” e “assimilare” la situazione, impattando sul “principio di realtà” per cui le cose sarebbero così, vanno accettate, gestite e ridotti i danni, dicendo che siamo stati “bravi” così.
La nostra proposta è mettersi in cammino per provare a trasformare la realtà data, marcando il passo dalle politiche aziendali irricevibili, mettendo in atto azioni di lotta e protesta. Fin dall’inizio TUTTI hanno detto che non ci sarebbe stata “mattanza” di lavoratori e noi crediamo ancora che debba essere così.
Torino, 1° dicembre 2020
RSU USB - Dario Gatti
p/FEDERAZIONE USB LAVORO PRIVATO TORINO - Enzo Miccoli