TIM la solidarietà tra lavoratori “insieme ce la faremo!”

Nazionale -

La preoccupazione generata dall'attuale emergenza sanitaria ci tocca tutti, non solo per la minaccia alla nostra salute ma in particolare per gli impatti negativi sull’esistenza quotidiana di quanti vivono in condizioni di povertà o comunque precarie.

La diffusione del contagio sta producendo ricadute sfavorevoli, sia economiche che sociali, colpendo maggiormente i più vulnerabili, lavoratori precari e pensionati che molto spesso non hanno neanche la possibilità di accesso ai servizi minimi sociali.

 

 

In questo momento, come lavoratori dobbiamo agire insieme e prenderci cura l’uno dell’altro, come parte attiva di una grande famiglia, per fronteggiare tutti insieme questa la minaccia pandemica e i suoi effetti economici. Siamo tutti coinvolti.

Come USB chiediamo che l’azienda sia coerente e che alla raccolta fondi promossa dalla Fondazione TIM a sostegno degli ospedali impegnati in prima linea, corrisponda un pari impegno a tutelare, sicurezza e reddito per tutti i lavoratori che prestano attività al suo interno.

Per l’azione Confederale che ci caratterizza chiediamo che la TIM si attivi verso le ditte appaltatrici e metta in essere azioni a tutela del salario e dell’occupazione per tutti i lavoratori delle ditte di servizio (igiene, mense, bar, manutenzione impianti, traslochi, ecc.) della catena degli appalti, evitando le ricadute derivanti dalla chiusura delle sedi.

I soldi ci sono: come previsto dall’accordo sul Lavoro Agile ai lavoratori che svolgeranno la loro attività da casa non sarà riconosciuto il “buono pasto”. I risparmi conseguenti alla mancata erogazione, sommati a quelli derivanti dalla chiusura delle sedi, corrisponderanno di sicuro ad una cospicua cifra.

Considerando che i lavoratori delle ditte in appalto lavorano con noi anche da molti anni, siamo certi della solidarietà dei lavoratori TIM.

Sappiamo che molti lavoratori delle ditte in appalto sono già in sofferenza avendo subito tagli delle ore di attività e dello stipendio e saranno presto soggetti a sospensioni o interruzioni dell’attività lavorativa.

Anche per le esternalizzazioni questa crisi sta mettendo a nudo il fiato corto di un modello che non funziona e che scarica sui lavoratori più esposti la necessità di fare margine.

Nel recente passato TIM ha tagliato drasticamente i valori degli appalti, penalizzando i lavoratori delle aziende esterne, in termini di reddito, stabilità, occupazione e sicurezza, tanto più oggi una politica come questa sarebbe ancora più ingiusta e immorale.

Usando una metafora, proponiamo di fare come gli alpinisti in cordata durante una scalata: ci si tiene l’un l’altro, in modo che se uno cade gli altri lo sostengano.

Siamo tutti coinvolti e tutti insieme ne usciremo