TIM, USB lancia una petizione sulla Fase 2: per la salute nostra e altrui NO al rientro forzato in azienda, SÌ smart working!
In questi mesi difficili abbiamo assicurato continuità produttiva all’azienda lavorando in smart working, grazie anche agli sforzi tecnologici e organizzativi che il gruppo TIM ha compiuto.
Il perdurare della diffusione del virus tuttavia costituisce ancora un pericolo reale per le persone, tanto che anche il Governo ha invitato le aziende alla massima prudenza, esortandole al massimo ricorso allo smart working.
Ci piacerebbe tornare a incontrare i colleghi di persona, a vivere una vita normale nella nostra comunità lavorativa ma pensiamo che sia ancora troppo rischioso in questo momento.
Con questa petizione, chiediamo a TIM di ripensare il piano di rientro previsto per la cosiddetta fase 2 e di farci proseguire l’attività lavorativa in smart working fino a quando la situazione non tornerà alla completa normalità sulla base delle direttive del Governo.
Nonostante le misure preventive che potranno essere adottate, lo spostamento casa-lavoro e il ritorno negli uffici di decine di migliaia di persone non potrà che aumentare il numero dei contagi sia all'interno che all'esterno dell'azienda. Una situazione di rischio che provocherà non poco stress alle persone soprattutto con familiari che presentino patologie a rischio.
A ciò si aggiungeranno gli inevitabili problemi derivanti dal fatto che il Paese è ancora ben lontano dall'aver raggiunto una situazione di normalità. Si pensi ad esempio ai disagi per chi viene in ufficio con i mezzi pubblici, per chi ha la 104 per sè o per un familiare, o per chi deve accudire i figli.
Puoi firmare la petizione al link
https://www.change.org/TIM-SMARTWORKINGvsCOVID-19
USB Lavoro Privato - Settore Telecomunicazioni