Toscana - Dogane, La strana impostazione della Direzione Interregionale Toscana-Sardegna-Umbria: una favola vera!

Firenze -

Ormai alla DID Toscana Sardegna Umbria siamo avvezzi ad aspettare ogni giorno un nuovo “coniglio dal cappello”....ma purtroppo non stiamo vivendo in una fiaba, non è la scenografia di “Alice nel Paese delle Meraviglie” ...anzi al contrario, ci pare di vivere in un incubo.

Da non sapere da quale parte iniziare a raccontare.

Proviamo a trovare il bandolo della matassa: le problematiche sono innumerevoli.

Questione turni: nel mese di giugno la DID emanava due direttive in merito all’istituto dei turni dettando le modalità applicative, secondo le sue interpretazioni.

Che a nostro parere sono del tutto arbitrarie e contrarie ai vigenti accordi nazionali.

La seconda di queste imponeva agli uffici di adeguarsi alle disposizioni, a far data dal 1° luglio, in spregio all’incontro che doveva svolgersi il giorno seguente con le OO SS regionali.

L’incontro era stato richiesto proprio per questa problematica, anche perché le direttive emanate incidevano sugli accordi di orario di lavoro, e non erano mai state inviate, nemmeno per informativa, alle OO SS.

I direttori degli uffici avevano proceduto con le convocazioni in merito all’orario di lavoro, ma nessun accordo è stato sottoscritto, in quanto non sono state ritenute valide le indicazioni fornite né le giustificazioni addotte.

Pertanto, dai primi di luglio, il personale degli uffici della Toscana ha proclamato lo stato di agitazione.

Alleghiamo quanto finora pervenuto dagli uffici.

Già presso le Prefetture di Prato e Pisa si sono tenuti i primi incontri relativi ai tentativi di conciliazione, richiesti dalle RSU ed OO SS.

Questione liquidazione missioni. La DID ha costituito una commissione ad hoc, che sta riesaminando le missioni liquidate da due anni a questa parte, recuperando a vario titolo alcune indennità (di lieve importo, non certo tale da giustificare il lavoro della commissione, che costa sicuramente molto di più !).

Ma quello che più sgomenta sono le lettere con cui i colleghi interessati sono stati redarguiti e “minacciati”, nell’eventualità di un ripetersi dei fatti, addirittura di sanzioni disciplinari !!!

Abbiamo alcune di queste lettere, sembrerebbe impossibile arrivare a tanto.. e poi su quali basi?

Non prove tangibili, ma arbitrarie interpretazioni di chilometraggi od orari di percorrenza, “tagliati” sulla base di quanto fornito da motori di ricerca e non su prove tangibili.

E si parla, come già detto, di tagli veramente irrisori nella portata. Come può un collega provare che due anni fa, una strada percorsa era intasata dal traffico, o che era interrotta per cui ha dovuto percorre qualche chilometro in più?

Questione “mobilità” Le OO SS sindacali hanno richiesto l’apertura di un tavolo al fine di pervenire ad un accordo interregionale di mobilità, come già effettuato presso altre DID.

Alleghiamo la risposta pervenuta, con la quale si comunica che la DID non ha la potestà di fare un tale accordo... spetta al tavolo nazionale!!!

Si rasenta anche il ridicolo, con questa affermazione.

Sarebbe da ridere, se non ci si trovasse di fronte a spostamenti ripetuti ed arbitrari, a stabilizzazioni di distacchi “a te si, a te no” senza che si possa capire in base a quali criteri. E, dulcis in fundo, a pagamenti di indennità di missione piena a colleghi destinati ad uffici che hanno ripianato la carenza di organico con la mobilità nazionale, prelevandoli da strutture in carenza.

E senza nessun preventivo interpello, alle volte qualcuno, comunque, fosse stato disponibile ad andarci gratis!!! E poi si rivedono le tabelle di missione...

C’è da dire qualcosa in più, per completare lo scenario da cappellaio matto? Questa è la DID Toscana Sardegna Umbria... un mondo delle favole, ma in senso negativo.   

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