UNICOOP TIRRENO: USB, IL CDA RASSEGNI LE DIMISSIONI

Roma -

IN CAMPANIA A RISCHIO 700 POSTI DI LAVORO E IL RISPARMIO DEI SOCI

L’USB ribadisce enorme preoccupazione in merito alla vendita delle cinque strutture Unicoop Tirreno della Campania all’imprenditore casertano Catone, vicenda su cui ha già lanciato l’allarme dallo scorso 19 novembre.

L’incontro che si è tenuto ieri ad Afragola tra Unicoop Tirreno, alcuni rappresentanti del Gruppo Catone e i sindacati confederali ha infatti delineato un futuro fatto di contrazioni di diritti e di salario per i quasi 700 lavoratori campani. L’USB ritiene inammissibile sedere a tavoli che svendono i lavoratori sull’altare del profitto e continuerà ad appoggiare la vertenza con l’unico obiettivo di far sopravvivere il movimento cooperativo in un territorio complesso come quello campano.

Secondo l’USB, non è accettabile che la Cooperativa porti a termine questa discutibile operazione sulla pelle dei suoi dipendenti e nonostante il parere contrario di oltre 2.000 soci campani, i quali hanno sottoscritto una raccolta firme proposta dai delegati USB. Questa scelta, unitamente a  molte altre vicende degli ultimi mesi, fra cui la “precettazione” dei lavoratori di Livorno in sciopero, offusca l’immagine del sistema cooperativistico italiano, nato più di 150 anni fa, rischiando di danneggiare il futuro di tanti dipendenti ed il risparmio dei soci. L’unico atto di responsabilità del CdA Unicoop Tirreno sarebbe dunque quello di rassegnare le dimissioni.

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