USB DOMANI IN PIAZZA CONTRO LA MONTI FORNERO

Bologna -

Domani, 08 Giugno 2012 alle ore 16.00, l’USB nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale contro le politiche della Controriforma Fornero, protesterà di fronte alla Prefettura di Modena. Alle preoccupazioni per le conseguenze della riforma si aggiungono quelle derivanti dai tragici avvenimenti causati dal terremoto.
I tagli alla spesa pubblica, le politiche liberiste che hanno deregolamentato il mercato del lavoro prodotte dai governi degli ultimi anni e in particolar modo da quello attuale, hanno determinato una situazione di grande precarietà sia per quanto attiene la sicurezza dei luoghi di lavoro sia per quanto attiene il soccorso e la ricostruzione.
I morti per il terremoto sono in gran parte morti bianche. Veri e propri omicidi causati dalla totale disattenzione sulle normative che regolano la sicurezza nei luoghi di lavoro in particolare l’antisismica.
Il fatto poi che alcuni padroni abbiano deciso dopo sopraluoghi privati di riaprire le fabbriche e che sotto le macerie di queste siano rimasti i loro dipendenti è totalmente inaccettabile.
Ci auguriamo che la magistratura prosegua nell’indagine a tutto campo sulle responsabilità istituzionali e individuali che hanno fatto pagare un così duro prezzo al mondo del lavoro.
In un contesto dove i Vigili del Fuoco sono costretti ad effettuare centinaia e centinaia di controlli al giorno in tutto il territorio regionale, agli stessi vengono negati mezzi idonei alla loro attività di soccorso e prevenzione.
Dopo il territorio dell’Aquila era stato promesso il rinnovo dei mezzi di soccorso poiché risalgono a ben 30 anni fa mentre i finanziamenti sono stati estremamente esigui e totalmente insufficienti per far fronte alle necessità dei 100 comandi presenti in Italia.
Non bisogna poi dimenticare che il corpo dei Vigili del Fuoco ha subito negli ultimi 10 anni un taglio all’organico pari al 35%, sarebbero necessarie almeno altre 15.000 assunzioni per stare nei parametri europei.
Con l’evento sismico che sembra non finire mai bisogna comunque ragionare sulla ricostruzione delle abitazioni e dei settori produttivi che durerà diversi anni e che non dovrà in alcun modo assomigliare al modello aquilano che ha trasformato il capoluogo abruzzese in un vero e proprio deserto.
In questo contesto, la riforma del mercato del lavoro del governo Monti, se approvata dal parlamento, trasformerà la nostra Regione in un luogo a forte depressione economica e ad altissima disoccupazione e precarietà. Infatti con l’eliminazione della cassa integrazione per cessazione dell’attività, la complessiva riduzione di ogni ammortizzazione sociale, coloro che hanno perso il lavoro saranno buttati nel giro di pochi anni nel girone infernale della disoccupazione e della precarietà.
Le misure emergenziali adottate sino ad oggi dal Governo e dalla Regione, che ovviamente non possono che essere a termine, non sono la soluzione dei problemi del mondo del lavoro causati dal terremoto ma semplici e necessarie misure tampone.
E’ inaccettabile che mentre mezzo paese rivolge la sua attenzione sugli effetti del terremoto il governo Monti e i partiti che lo sostengono cerchino di approvare in parlamento, il più in fretta possibile, una riforma che espone al ricatto del licenziamento senza giusta causa e ad un futuro sempre più precario tutti i lavoratori del nostro paese. Per questo noi domani saremo in piazza e sosterremo lo sciopero generale indetto dal sindacalismo di base per il prossimo 22 Giugno dal quale, causa terremoto, è stata esentata la Regione Emilia- Romagna.

Bologna, 07/06/2012 p. USB Emilia- Romagna

Valentina Delussu