USB elezioni RSU Piaggio: facciamo chiarezza

Nazionale -

Cos'è USB

USB è un sindacato in costante crescita in tutti i settori del lavoro pubblico e privato. Ha avuto un ruolo determinante in alcune trattative nazionali come ad esempio all'ILVA di Taranto e al CNR. In quest'ultimo caso ha ottenuto la stabilizzazione di oltre 1200 lavoratori precari.

Ma è nel settore metalmeccanico che USB ha avuto la crescita maggiore. In molti stabilimenti industriali in Emilia e in Toscana siamo il primo sindacato. USB è stata l'unica organizzazione che ha contrastato  la firma del vergognoso contratto nazionale promuovendo scioperi e mobilitazioni.
Nel nostro territorio ci siamo costituiti in tutti i maggiori stabilimenti industriali. Dalle acciaierie di Piombino alla Continental, dalla Magna Closures alla Raffineria ENI di Livorno.

Cosa abbiamo fatto in Piaggio?

Il primo obiettivo che ci siamo dati è stato quello di rompere i vecchi equilibri e le vecchie prassi sindacali che per troppo tempo tenevano in ostaggio la stessa RSU, e di conseguenza i lavoratori e le lavoratrici. Troppo facile accusarci di non tener conto delle trattative e delle crisi passate. Noi vogliamo pensare al futuro.


Il gruppo Piaggio ha un fatturato in crescita così come sono in crescita gli utili per gli azionisti, ma il nostro stabilimento vive una “crisi” permanente costruita a tavolino. La strategia è chiara (per chi la vuol vedere), ridurre il più possibile il numero degli occupati, nel settore produttivo, mantenendo  costanti i volumi attraverso un’organizzazione del lavoro di fatto ormai stagionale.

Qualche dirigente sindacale continua a credere (o a farci credere) che questo accordo tacito per una gestione indolore della crisi possa durare all’infinito. Altrettanto ingenuo è chi continua a portare avanti le stesse strategie sindacali come se gli impianti fossero saturi 365 giorni l’anno. USB ha costruito un intervento sindacale al di fuori di queste “vecchie” convinzioni.

Ridare centralità al consiglio di fabbrica è stato il secondo obiettivo. E’ bastato conquistare “solo” tre delegati alla prima elezione RSU per mettere, inizialmente, in crisi questo sistema.  Nonostante una forte opposizione siamo riusciti a gestire la prima trattativa per il rinnovo dei contratti di solidarietà in maniera assolutamente inedita. Abbiamo costretto la RSU a riunirsi e affrontare a viso aperto la questione imponendo un referendum tra i lavoratori.

Proprio in quella occasione gli altri sindacati hanno utilizzato la “strategia della paura” per ottenere la firma sull’accordo. Eravamo convinti, e lo siamo ancora,  che questa vertenza vada invece affrontata scegliendo noi i tempi e i modi. Quando sarà l’azienda a farlo saremo costretti a recuperare terreno in una posizione di estrema debolezza.

Contemporaneamente abbiamo promosso scioperi e mobilitazioni importanti. Abbiamo ottenuto diversi incontri con le istituzioni locali e con il Prefetto. Siamo stati i primi ad affrontare il tema dell’innovazione tecnologica. Finalmente la vertenza Piaggio è uscita dalle mura dello stabilimento.  

USB non si è mai tirata indietro quando è arrivato il momento di sedersi ai tavoli di trattativa. In tutte le occasioni abbiamo affrontato l’azienda con serietà e maturità. Senza mai svendere i lavoratori e le lavoratrici.

Senza mai piegarci alle pressioni aziendali. Consapevoli che per fare dei veri passi avanti è necessario costruire, fuori e dentro la fabbrica, adeguati rapporti di forza sfruttando tutte le occasioni e utilizzando tutte le strategie possibili. La rassegnazione non ci appartiene e siamo convinti che, quando le condizioni cambiano anche gli obiettivi su cui concentrare la nostra attenzione possono e devono cambiare. E l’unico modo per tornare ad essere incisivi.


A livello nazionale abbiamo promosso studi e giornate di formazione sulle nuove forme di organizzazione del lavoro: dalla produzione alla logistica fino ad arrivare alla distribuzione. La nostra capacità di analisi e di proposta è cresciuta e si è rafforzata in questi tre anni.

Come Unione Sindacale di Base abbiamo avuto il coraggio di costruire, discutere e presentare una piattaforma alternativa per il contratto integrativo.
Il vero problema resta la firma del contratto nazionale.

Le organizzazioni firmatarie non possono uscire dal recinto di quell'accordo.  Qualsiasi loro contrattazione di secondo livello deve tener conto delle concessioni fatte a agli industriali. USB ha la possibilità, e il dovere, di rompere quella gabbia e promuovere livelli diversi di contrattazione.

  La questione dei sabati ne è un esempio. Qualora il mercato lo richiedesse l’azienda, grazie al CCLN,  potrebbe già chiedere 128 ore di flessibilità aggiuntive e cioè 16 sabati.


La Piaggio fa pressioni per inserire questo punto nel contratto integrativo solo per consolidare la sua posizione. USB è l’unico sindacato che potrà opporsi, anche attraverso gli scioperi, a questa richiesta  illegittima e provocatoria.

La piattaforma che abbiamo elaborato è in parte la sintesi della nostra prospettiva sindacale. Prioritario è  mettere in discussione  la “stagionalizzazione” del lavoro all’interno della nostra fabbrica. Per qualcuno è una follia impraticabile ma in altre realtà produttive le trattative per la riduzione d'orario sono già state avviate. Dipende solo da noi!

Un altro punto importante non può che essere la questione del premio. Un’azienda che macina utili e utilizza la cassa integrazione come “bancomat” non può pensare di  mettere in discussione questo aspetto.  Le relazioni sindacali e le commissioni non ci interessano.

Molto spesso veniamo criticati perché non avendo firmato gli accordi sulla mobilità volontaria non abbiamo contribuito alla stabilizzazione dei PTV. Niente di più falso. Inoltre siamo l’unica organizzazione che ha proposto e portato avanti una vertenza contro INPS per il riconoscimento dei contributi pensionistici su 12 mesi. Decine e decine di lavoratori e lavoratrici  PTV si sono rivolti a noi e l’iter sta andando avanti spedito.

Ma un sindacato deve essere in grado di occuparsi anche delle problematiche quotidiane. Per questo la nostra presenza sulle linee è stata costante e decisiva. Carichi di lavoro, sicurezza, malattie professionali, turnistica e altro ancora. Oltre ai nostri tre delegati, USB ha il sostegno di un coordinamento sindacale unito e  combattivo.  

Qual è la nostra proposta?

Come avevamo preannunciato la trattativa per l’integrativo si arenata dopo due anni di incontri in Confindustria. Le prossime elezioni RSU saranno decisive anche per questo. USB è pronta a prendere in mano la trattativa con maturità e serietà ma senza cedere di un millimetro sugli aspetti fin qui esposti. Ma soprattutto pretenderemo che tutti i passaggi siano valutati attentamente dai lavoratori, attraverso assemblee e referendum. Nessuno potrà più firmare accordi senza passare dai diretti interessati.


Gli anni che verranno saranno decisivi per il futuro del nostro stabilimento. Gli ammortizzatori sociali sono in scadenza e senza una vera strategia sindacale rischiamo di subirne le conseguenze. USB non ha debiti con nessuno e non ha favori da restituire. Non ha una segreteria che ti “lascia” scioperare per poi firmare gli accordi nei momenti decisivi. Siamo noi la nostra segreteria, siamo noi il nostro sindacato.


Vogliamo una RSU che funzioni veramente, vogliamo affrontare il prima possibile i temi della stagionalità del lavoro, del piano industriale, degli accordi con Foton e dell’innovazione tecnologica. Dare forza a USB vuol dire poter affrontare il futuro del nostro stabilimento. In alternativa ci sarà solo la semplice sopravvivenza o un'inutile lotta contro i mulini a vento.                                                                                 

UNIONE SINDACALE DI BASE