USB proclama lo sciopero ad oltranza per i lavoratori trasferiti dalla Wartsila di Trieste
Proseguono le iniziative di mobilitazione dell’USB contro i comportamenti antisindacali della più grande fabbrica di Trieste, la Wartsila. Le iniziative sono finalizzate a far revocare all’azienda i procedimenti di allontanamento da Trieste di alcuni lavoratori inviati, senza alcuna necessità organizzativa, a lavorare in altre piccole basi aziendali dislocate in varie parti d’Italia. In particolare l’azione repressiva condotta nei confronti di Sasha Colautti, già segretario provinciale della Fiom di Trieste, il quale, dopo aver abbandonato quell’organizzazione per iscriversi all’USB insieme a quasi tutta la segreteria provinciale Fiom, aveva deciso di rientrare in fabbrica dal distacco sindacale.
Per tutta risposta l’azienda, con un chiaro intento repressivo ed antisindacale, invece di reintegrarlo al suo posto di lavoro gli ha comunicato il trasferimento nella base di Taranto, ad oltre 1000 Km di distanza. La Wartsila a Trieste conta migliaia di dipendenti, la base di Taranto solo 4.
L’USB, preso atto che la richiesta di incontro inviata dall’Esecutivo nazionale alla Wartsila in data 7 maggio non ha avuto alcun riscontro, prosegue con la lotta per far cessare questo comportamento sconsiderato ed antisindacale dell’azienda. Per questi motivi ha proclamato, a partire dal giorno 6 luglio lo sciopero ad oltranza che interesserà i lavoratori trasferiti dalla Wartsila e che proseguirà fino al loro reintegro nell’azienda triestina.
Sempre per la giornata del 6 luglio USB ha indetto una manifestazione presso la Confindustria di Taranto.
Per sostenere questa lotta al tempo stesso USB ha deciso di costituire una cassa di resistenza nazionale ed invita tutti i lavoratori a contribuire inviando il proprio contributo sul C/C
USB CONFEDERALE IT17W0312703201000000001801
Indicando nella causale “ io sto con Sasha”.
USB Lavoro Privato
Esecutivo Nazionale