VALUTAZIONE: LA RESPONSABILITA' E' SOLO DI CHI HA FIRMATO L'ACCORDO

Roma -

       Non abbiamo contato le firme apposte dai colleghi sulle numerose istanze contro la valutazione della performance individuale che sono pervenute e che ancora continuano ad arrivare, né  abbiamo contato le numerosissime  istanze di riesame.

       Ormai il malcontento rispetto alle pagelle ricevute è dilagato e  le eccezioni riguardano una minoranza di personale che non si è lamentata, o che molto probabilmente  ha solo avuto  paura di farlo per  timore di una  reazione del Dirigente, magari per una  prossima valutazione.

           Ma quello che deve essere chiaro a tutti i lavoratori è che la valutazione non è piovuta dal cielo come un destino ineluttabile, ma è frutto di scelte ben precise, che si sono concretizzate il 21/12/2011  con la firma di un accordo da parte di CISL, UIL, FILP ed Amministrazione.

        A nulla serve, ora, dire che  lo avevamo detto e che con innumerevoli comunicati abbiamo tentato di mettere in guardia tutti sui prevedibili effetti che si sarebbero determinati. Effetti che  adesso sembrano sorprendere gli stessi sottoscrittori: c’è chi  come la Cisl accusa i Dirigenti di non aver compreso l’accordo; chi, come la Cisal, dopo aver combinato il danno con la firma, promuove un referendum e non sottoscrive i verbali di presa d’atto con il solito sistema di scagliare la pietra e nascondere la mano. Cosa si aspettava la Cisal  dopo aver dato pieno mandato ai dirigenti di valutare i lavoratori, un  verbale d’intesa? O forse vuole far credere che non firmando le prese d’atto si lava pilatescamente  mani  e coscienza per  un accordo che hanno accettato?! C’è chi invece, come la Uil, in nome di una coerenza  un po’ ottusa, invita i “suoi” a sottoscrivere tutto,  anche se molto  spesso l’invito non viene accolto.

        Non ci dovrebbe essere bisogno di ribadire che la USB questo accordo sulla valutazione non lo ha firmato, prevedendone tutti gli effetti: non c’era certo bisogno di una grande immaginazione e ci chiediamo come mai e perché quello che noi siamo in grado di valutare al momento della discussione al tavolo di trattativa non viene percepito dagli altri. Cosa chiedono all’Amministrazione in cambio di un’ennesima firma? Qual è la merce di scambio?

        Era del tutto evidente che la discrezionalità della dirigenza avrebbe creato valutazioni non oggettive.

        Ed altrettanto non oggettiva  è stata la reazione dei Dirigenti alle richieste di riesame che sembravano, a detta di qualcuno, la panacea a tutti i mali: qualche Dirigente ha deciso di “rivalutare il punteggio” qualcun altro lo ha riconfermato, secondo la logica che il Dirigente non sbaglia mai, e l’istanza di revisione produrrà probabilmente lo stesso risultato.

        Che fare adesso?

        Questo accordo è stato sottoscritto da  CISL – UIL e FILP che, in quanto sindacati, dovrebbero (il condizionale è d’obbligo!) sottoscrivere accordi sulla base del mandato dei lavoratori. E se il mandato non c’è, come dimostra chiaramente il malcontento che esiste in tutta Italia, ed al quale ci risulta non sia stata data alcuna risposta dai sindacati colpevoli di aver firmato, le soluzioni possono essere solo due:

·        O chi ha firmato ritira la firma dall’accordo se sono i lavoratori che rappresenta a chiederlo;

·        O i lavoratori  revocano la delega ai sindacati che firmano accordi non condivisi, capaci solo di produrre effetti negativi e lesivi della dignità dei singoli.

        La USB continuerà  a contestare fino in fondo il sistema di valutazione perché è questo quello che vogliono i lavoratori e, con il supporto di quegli stessi lavoratori,  intraprenderà tutte le azioni possibili per arrivare ad un annullamento dell’intero impianto.

 

Roma, 11 giugno 2012

USB – P.I.

         Coord. Naz. INAIL