Verrà Natale anche per noi?

Firenze -

Questa è la domanda che ci poniamo noi lavoratori precari del Comune di Firenze, e alla quale fino ad oggi non abbiamo trovato risposta alcuna da parte degli Amministratori del Comune. Certo non è che chiediamo una mancia, un elemosina, un regalino insomma, quello che vogliamo è uscire dal nostro stato di perenne precarietà, che non ci permette di avere una vita un minimo tranquilla, nella quale poter progettare un minimo di futuro decente.
Il diritto ad un lavoro è uno dei diritti inviolabili della persona attraverso il quale si misura il grado di civiltà di una nazione, occorre quindi un impegno da parte di chi Governa sia nazionalmente che localmente creare "occupazione buona" e non andare invece al continuo incremento del precariato in tutte le sue nuove tipologie di contratti che si nascondono dietro la famigerata legge 30 figlia dell’altrettanto famigerato pacchetto Treu.
Siamo in centinaia che ogni giorno collaboriamo al buon funzionamento della macchina comunale, prepariamo pasti, assistiamo anziani e bambini, produciamo certificati determinazioni atti, seppelliamo salme, vigiliamo gli accessi agli uffici e ne curiamo la pulizia, svolgiamo insomma tutte le attività ordinarie che consentono al Comune di Firenze di erogare una miriade di servizi pubblici, ed al suo Sindaco ed alla sua Giunta di trarne lustro.
Certo per svolgere queste attività siamo anche retribuiti, ma lo siamo in "cento modi diversi" perché la differenza non passa fra tipo di attività svolta, ma fra chi è il soggetto che ci eroga la retribuzione, si assiste quindi ai paradossi, che per qualcuno sembrano atti normali, che svolgendo uno stesso lavoro si percepiscono retribuzioni assai diverse, alla faccia dell’enunciazione non certo rivoluzionaria di : "a parità di lavoro parità di salario".
Sappiamo che con questa nostra lotta che va avanti da oltre un mese, abbiamo scoperto un pentolone "maleodorante" per chi amministra, perché abbiamo portato al centro il problema della dignità del lavoro, del diritto ad averlo e del diritto ad un reddito dignitoso, problemi che ormai cozzano con il sentire comune della classe politica di questo paese, ove parlare di lavoro stabile e di lavoratori è diventato ormai per molti come "una bestemmia" e trova indifferenza e spesso anche insofferenza verso coloro che occupano gli ultimi posti della fila, in un paese che si considera fra i più avanzati del mondo.
Ed è per questo, per rivendicare la nostra dignità ed il nostro diritto ad avere un lavoro stabile, contro ogni forma di precarietà della vita, che lunedì 19 dicembre alle ore 15.00 torneremo per l’ennesima volta in Consiglio Comunale.

Il Coordinamento Lavoratori Precari del Comune di Firenze RdB-CUB

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