VIGILANZA: HANNO AVUTO L'AGENZIA… E ADESSO? DIFENDIAMO CON MAGGIORE FORZA LE TUTELE DEI LAVORATORI

Roma -

 

Tirando le somme al termine della prima parte del percorso di riorganizzazione dell’attività di Vigilanza, all’indomani della pubblicazione del Decreto Legislativo N. 149 del 2015, possiamo affermare che tutti i soggetti istituzionali interessati ne escono indeboliti. Con la soppressione delle direzioni territoriali è più debole il Ministero del Lavoro, come sono più deboli l’INPS e l’INAIL, a cui è stata sottratta autonomia decisionale e organizzativa, ma è anche più debole la stessa neonata Agenzia denominata Ispettorato del Lavoro, perché non avrà quella forza che qualcuno le voleva assegnare. Di fatto l’Agenzia svolgerà funzioni di coordinamento dell’attività di Vigilanza, come avevamo proposto da subito non ritenendo tuttavia necessario istituire un nuovo soggetto con conseguente aumento dei costi per il bilancio pubblico. Da questo percorso esce ulteriormente indebolita la stessa attività di Vigilanza e di tutela dei lavoratori, posta sempre di più sotto lo stretto controllo del potere politico e già ampiamente ridimensionata dalle norme liberiste del Jobs Act.


Sarebbe tuttavia un grave errore se le Amministrazioni considerassero ormai persa l’attività di Vigilanza utilizzando la possibilità data agli ispettori di passare al profilo amministrativo per assicurarsi personale professionalizzato da impiegare su altre attività istituzionali, finendo per assestare un altro colpo all’attività di Vigilanza, considerando che quantomeno per gli anni 2015 e 2016 l’Ispettorato non potrà fare nuove assunzioni.


Certamente c’è ancora molto da chiarire per fare in modo che gli ispettori scelgano consapevolmente se passare all’Agenzia o restare nell’Amministrazione di provenienza, così come sono ancora molte le questioni normative da definire nel dettaglio e che saranno oggetto di appositi DPCM da adottarsi entro quarantacinque giorni dalla pubblicazione del Decreto Legislativo N. 149: la dotazione organica; la dislocazione territoriale; la definizione delle risorse per il funzionamento e per i trattamenti accessori; la quantificazione dei compensi per le missioni.


Le Amministrazioni del Ministero del Lavoro, dell’INPS e dell’INAIL stanno incontrando in questi giorni le rappresentanze sindacali interne per analizzare gli effetti del Decreto. Riteniamo questi incontri importanti ma non sufficienti. A nostro parere ci dovrebbe essere un tavolo generale che affronti tutte le questioni che saranno disciplinate dai successivi DPCM. Per questo motivo abbiamo chiesto al Governo l’apertura di un apposito confronto.


Continueremo a batterci perché le tutele dei lavoratori non siano considerate orpelli da eliminare in nome del profitto e perché non vada dispersa la professionalità dei diversi corpi ispettivi. Il 16 ottobre, nell’ambito dell’Assemblea nazionale convocata a Roma, davanti al Dipartimento della Funzione Pubblica, per chiedere il rinnovo dei contratti, la vertenza legata all’attività di Vigilanza entrerà a pieno titolo all’interno della mobilitazione.

USB Pubblico Impiego