OSP TECNO SERVICE E GESTIONE DEI RIFIUTI AD ORVIETO, EFFICIENZA DEL SERVIZIO/COMPRESSIONE DEI COSTI PER I CITTADINI L’EQUAZIONE NON TORNA
Leggiamo con interesse le polemiche che in questi giorni si susseguono a Orvieto sulla gestione del ciclo dei rifiuti.
La politica sta finalmente scoprendo le problematiche inerenti le criticità derivate da un piano d'ambito sicuramente perfettibile.
Nel recente incontro, avvenuto il 16 ottobre scorso con la presidenza dell'Auri, abbiamo infatti posto la questione dell'insufficienza di fondi per una più corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Inoltre, pur essendo previste nel capitolato del suddetto piano risorse e impegni per l'ammodernamento del parco mezzi come per le isole ecologiche, abbiamo evidenziato come ancora oggi queste questioni siano tutte da risolvere.
Comprendiamo tutti che le amministrazioni territoriali debbano risolvere l'equazione efficienza del servizio/compressione dei costi per i cittadini, ma dobbiamo sapere che all'interno di questa catena del valore l'anello più debole è sempre rappresentato dai lavoratori, che oggettivamente soffrono spesso di condizioni lavorative al limite della decenza.
Il problema reale è quello legato alla logica del profitto, che fa sì che in un contesto in cui i Comuni sono parte attiva del piano d'ambito, in un regime già a bassa finanziarietà, i fondi vadano a generare soprattutto profitto anziché investimenti per una sana e corretta gestione del servizio e per una organizzazione del lavoro corrispondente alle esigenze reali dei lavoratori.
Non a caso in Cosp Tecno Service, appaltatrice del servizio tramite la CNS, non c'è contrattazione di secondo livello, molti mezzi non sono idonei per la raccolta porta a porta, c'è un ricorso massiccio agli straordinari (data la vastità del territorio e delle utenze). Tutto questo porta alla comparsa di malattie legate alla cattiva postura, ad infortuni sempre più frequenti, ad uno stress sempre maggiore dei lavoratori che è gestito con pugno di ferro da parte dei preposti e dei dirigenti della cooperativa tutta.
Ugualmente la sicurezza è relegata in secondo piano, le procedure non vengono fatte rispettare del tutto e non c'è formazione verso gli addetti.
Tutto questo per permettere ai dirigenti della cooperativa il mantenimento delle proprie condizioni di rendita; ma le cooperative non presuppongono la piena uguaglianza dei soci?
È giunto il momento di far capire alla politica ma soprattutto ai cittadini che dietro la raccolta differenziata e il porta a porta insistono pessime condizioni lavorative.
Per questo chiederemo un incontro al sindaco di Orvieto.
Orvieto, 06 novembre 2019 p. La Federazione USB
Emanuele Salvat